11 marzo 2011

Svizzera o Babele?

Ovvero: dialetti, pubblicità e strani consulenti del lavoro.

«  Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. »
(dalla Bibbia, Genesi qq, 1-9)



Non voglio esser blasfema, ma a volte mi chiedo se quando il Signore volle punire l'arroganza umana e lanciò la sua maledizione su Babele pensasse proprio alla Svizzera.

So che questo post è un po' lunghino, so che a volte le discussioni sui dialetti annoiano, ma per chi vive in Svizzera, o ci si vuole trasferire, è un argomento davvero centrale, credetemi, perchè ha a che fare con il lavoro, la possibilità di integrarsi, la vita quotidiana, dlla spesa, al dottore, al corso di yoga. E magari leggete fino in fondo!

Ecco la pubblicità della RAI per il 150enario dell'unità d'Italia. 


Il senso: i dialetti sono la nostra storia, la nostra cultura, rappresentano la preservazione delle identità regionali.  Ed io son anche d'accordo nel preservarli. Ma la lingua nazionale è una, è l'italiano (e che lingua, se mi permettete!) e in questo per una volta mamma Rai (con tutte le giustificatissime critiche che in genere si prende) ha un grande merito: la diffusione dell'italiano a livello nazionale. Se come disse Massimo d'Azeglio: "Fatta l'Italia, ora bisogna fare gli italiani". La Tv (un po' più tardi) ebbe in questo un grossissimo ruolo. Onestamente anche a me piacerebbe conoscere di più il mio stesso dialetto, ma non mi permetterei mai di parlarlo a uno straniero se non sotto espressa richiesta. Né vorrei che mio figlio conoscesse meglio il dialetto dell'italiano. E  oggi, che la società si fa sempre più multietnica, è più che mai necessaria l'apertura e l'utilizzo di una lingua comune.

Ecco ora una pubblicità Svizzera. Una delle tante. Senza ironia. Perché qui, oltre che al super, per strada, nei posti di lavoro, negli asili, in qualsiasi corso decidiate di seguire, in ospedale, anche in Tv (anche su MTV, per dire, anche sulle reti nazionali), anche nelle trasmissioni generaliste è NORMALE parlare DIALETTO (anche se quello che si sente in tv, a onor del vero, è più edulcorato e comprensibile di quello dell'uomo della strada). Perché qui è normale e sacrosanto che anche all'Ikea gli annunci siano fatti in dialetto (SCHWIZERDUTSCH). Va oltretutto considerato che ogni cantone (e ricordo che i cantoni sono ben 26, per uno Stato grande circa quanto la Lombardia) ha il SUO dialetto, e dunque non si può parlare davvero di lingua nazionale.


Il punto non è tanto che loro lo parlino, ma che tu sei discriminato se non lo parli.
Vi faccio un esempio banale.
Un amico argentino che sa molto bene il tedesco e vive a Zurigo, mi ha raccontato che prima di andar a far un colloquio di lavoro nel canton San Gallen, la consulente gli ha consigliato di mentire dicendo che conosce già bene il Züridutsch (il dialetto di Zurigo), ma che si sta impegnando per imparare quello del canton San Gallo, che del resto già capirebbe (sempre secondo cotanta consulente), ma ancora non parla bene. Ora: ma vi sembra? è come se un francese che sa bene l'italiano e vive a Milano dovesse far un colloquio di lavoro a Bergamo, e gli dicono: "mi raccomando, dì che sai bene il milanese e che il bergamasco lo capisci, anche se ancora non lo parli bene!". 

Ora, secondo voi, il francese cosa potrebbe risponder al consulente? E secondo voi questo può permettersi di farlo l'Argentino in Svizzera?

9 commenti:

Filippo M. ha detto...

Incredibile, di quello che diceva la "sciura" nel filmato ci avro' capito quattro, cinque parole forse...

Comunque sono semplicemente ridicoli e anacronistici.
Penso che sia un po' una sorta di "complesso di inferiorita'", alla fine l'essere svizzero "swissness" comporta il rispetto, fino alla paranoia, per la diversita' e la "cultura" locale.
Vedi appunto il sistema a 26 cantoni.

Peccato che questa sia una visione un po' attempata, in un mondo ed un economia globale, loro stanno ancora a cercare di tutelare (in maniera paranoica, ripeto) la cultura del paesino x di 3000 abitanti, rispetto al paesino y di 3400 che pur essendo a 3Km di distanza e' totalmente diverso.
Io onestamente la vedo come una sorta di reazione (o contro-reazione) quasi patologica (disturbata senz'altro) alla globalizzazione, allo straniero e a qualsiasi cosa che sia "estraneo".

Anonimo ha detto...

Cara Vale, hai espresso al meglio uno dei punti cruciali secondo me del nostro vivere in svizzera. E' davvero una contraddizione, ma esiste ed è fortemente voluta. Tanto piu' vera quando si vive al fuori dei Comuni superiori ai 10 mila abit...anti...(e non sono molti). A me pare che ogni Dorf abbia il suo dialetto...boh! Forse è davvero una sorta di reazione, di difesa o forse come dicono gli svizzeri: è la lingua del cuore..L'unico aspetto che gioca a loro favore è che anche se non parleranno un ottimo tedesco, sin dalle scuole primarie apprendono un ottimo inglese e il francese. Insomma..alla fine magari non si esprimeranno alla perfezione nella loro lingua madre ma in compenso crescono mediamente con la conoscenza di 3 lingue..forse alla fine sono piu' cosmopoliti della media di noi italiani! E anche questa è una bella contraddizione!! Non so cosa sia meglio, so solo che nonostate questo mi piangerà il cuore quando mia figlia pronuncerà le sue prime parole in Swiss German!!! Nadia

sorelluce ha detto...

@Escaped Brain: questo rispetto per la diversita' e la "cultura" locale ce l'hanno solo tra loro? E nemmeno troppo perché son pure campanilisti! Io capisco la reazione, ma quando diventa reazionaria e xenofoba è troppo! Nessuno taccia i nostri leghisti come rispettosi della divesritá locale, e la differenza alla fone non é troppa!

sorelluce ha detto...

Cara Nadia, come detto leggerti qui è un piacere, perché dai sfumature nuove e arricchisci la discussione! Cosmopoliti? Non penso. Certo con l'inglese son bravi e con il francese se la cavano. Sí, ammettiamolo: sanno le lingue meglio di noi, ma a comunicativit?a stanno a zero!:-) Un bacio. p.s. Maria teresa la mandi a parlare tedesco con Leopard, Mr Coppola, alias Chris, fa il maesto!

Creazioniedintorni ha detto...

Mi sono sbellicata giuro, tanto più che ho dovuto fare un "eh?" ad ogni dialetto italiano , mentre invece alla pub sfizzera ... beh l'ho capita senza troppi problemi ma mi ha fatto ridere meno. So' strana? ;-) Io dico - non conoscendoli 'sti svizzeri, ma secondo me i tirolesi sono simili - che si tratta solo di voler salvaguardare il più a lungo possibile il loro "piccolo mondo antico" da influenze esterne... in questo c'è del buono (l' intenzione), certo il modo in cui cercano di farlo magari non è il migliore ...e un po' di sana apertura mentale non nuocerebbe per stare al passo coi tempi.... Le nuove generazioni avranno senz'altro una marcia in più.

Creazioniedintorni ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Selena ha detto...

venendo dal friuli e conoscendo bene cosa comporta il voler tener viva la tradizione di un dialetto (tralaltro riconosciuto come lingua minoritaria) capisco gli svizzeri. ma capisco anche gli stranieri che vivono in svizzera, dato che quando vivevo a mallorca dovevo confrontarmi giornalmente con il castellano, lingua nazionale, il catalano, lingua imposta, e il mallorquino, dialetto usato da tutti i mallorquini che lavoravano con me. in 5 anni non ho mai voluto frequentare corsi di catalano,mi dispiace, ma non trovavo giusta la differenziazione usata per chi lo parlava. eppure lo capisco, eppure avevo clienti che me lo parlavano, e anche capendoli con una faccia tosta dicevo loro di ripeterlo in castellano. differente invece con i mallorquini che non mi parlavano in lingua se erano tra di loro, anzi, anche nel lavoro mi son ritrovata, mentre coordinavo un aereo in pista, a dir ai colleghi di parlare in castellano se non volevano che facessi partire male un aereo! ma son incredibili!!!
ora qui in andalucia é come vivere nel sud d'italia: parlano castellano ma come lo farebbe un napoletano, il che ha significato un anno di adattazione da parte mia per capirli ogni volta che aprono bocca ;)

sorelluce ha detto...

Elga, anch'io capisco, ma qui voi parlate di regioni, io di una nazione..insomma,. la differenza c'è o dovrebbe esserci? Pare che öe nuove generazioni sisan peggio, perchè a. studiano pochissimo b. sembra che15 anni fa il tedesco fosse più diffuso di ora. Infatti le particanti al nido non mi rivolgono la parola perché parlano solo dialetto (sono attorno ai 20), non scherzo!

sorelluce ha detto...

@selena, ma lo sai che il primo hanno che ho lavorato a scuola le insegnati non mi salutvano nemmneo e tra loro parlavano solo dialetto, parlo di una scuola di lingue, eh??? Il punto è che anche zurigo, berna, lucerna sono così. Io ho smepre e solo vissuto in città, non in paesini. A madrid la gente parla e tu capisci perfettamente, o mi sbaglio? almeno a me è sempre successo così. Le regioni con bilinguismo ce l'hanno per costituzione, mi sembra. Qui no. Io dico solo: vuoi parlare svizzero. Allora scriv che la lingua ufficiale è quella, ma non lo fanno per interessi economici. Facile preservare una cultura nel modo più bieco e opportunista possibile.