26 gennaio 2011

Era un notte buia e tempestosa...

Ovvero: il mio parto

È passato quasi un anno. Un anno lunghissimo. Un soffio. E già i ricordi sfumano, ho paura di dimenticare. Un anno fatto di pancia, di odori, di emozioni. Un anno in cui ho scoperto, nonostante da brava cinica non ci credessi minimamente, che l'istinto materno esiste davvero, a dispetto di tutto, a dispetto di me stessa, soprattutto.

Prima che l'anno scocchi davvero e dimentichi tutto, vorrei metter per iscritto (finalmente) i ricordi sul momento clou dell'espulsione del pargolo, altrimenti detto parto.

Quindi eccovelo. Imperfetto, manchevole, forse farcito di luoghi comuni.

Gennaio 2010. Le contrazioni negli ultimi mesi son diventate sempre più numerose e frequenti (ed eran proprio uguali a quelle che precedon il parto, anche se avevo sempre sentito dire che non è così), ma soprattutto la pancia sempre più abnorme. Persino il famoso ginecologo sfizzero mi guardava con aria sempre più terrificata dicendomi: speriam che nasca un po' prima! Invece lui, ancora senza nome, se ne stava ben comodo al calduccio (e ci credo, col freddo che faceva fuori), nonostante lo scarso spazio, ed è arrivato con solo quattro giorni di anticipo.

Io ero convinta che sarebbe arrivato con la neve. E così è stato. La notte tra il 27 e il 28 gennaio ha cominciato a nevicare, e ho perso il famigerato tappo. Son tornata a letto e ho detto a Mr Coppola: amore, credo che si stia muovendo qualcosa... Ah, sì? Zzzzzzzzzzzzzzzzh. Vabbè, grazie per la partecipazione. Quando al corso (non portato a termine accipicchia!) l'ostetrica diceva: quando inizian le doglie se è notte non svegliate il marito, pensavo: ma è pazza?? Già devo partorire, lui che fa il meno devo anche lasciarlo dormire, con l'ansia e il resto?? E invece una calma surreale si è impadronita di me, ed ho pensato: meglio che riposi, e mi son rimessa a letto anch'io.
Al mattino al pancia si è notevolmente abbassata e i dolorini e le contrazioni mi fanno capire che forse ci siamo davvero, però non ne ero convintissima, ripeto: le contrazioni le avevo da mesi, dunque poteva esser il solito falso allarme.
Il consorte va al lavoro e mi dice: vuoi che ti lasci la macchina? No, dico, vabbè indipendente, ma sei scemo?? Andare in ospedale in macchina con le doglie (e pure la neve) mi sembra un po' troppo, no? Mi rivolgo a mia mamma: Secondo te queste son le prime doglie? Risposta: non so, non le ho mai avute! Grazie per l'aiuto, 'ma! E sì che ha avuto due parti naturali, eh? Ma sembra che lei abbia saltato la fase prodromica..
Comunque per la prima volta non ho tanta voglia di uscire (nei giorni precedenti, nonostante il gelo e il mal di schiena mi facevo passeggiate lunghissime). Faccio una doccia per veder se i dolori passano, ma nulla. Decido di ingannar il tempo facendo una torta deliziosa, che avevo assaggiato il sabato prima, l'Apfelstreuselkuchen:
Mentre la torta è in forno chiamo in skype un'amica con un occhio all'orologio ché le contrazioni son regolari ogni dieci minuti ormai. Da qui in avanti (siam in pomeriggio mi sembra di ricordare, ma davvero i ricordi son un po' sfumatie i tempi ancora di più) diventan sempre più forti e ravvicinate, in poco tempo passan da 10 a 4-5 minuti. Scrivo un sms a mr Coppola, ma niente. Poi mi dirà che non aveva il cellulare con sé (ma vi sembra??). Verso le 18 faccio un bagno caldo, ma nulla: le contrazioni continuano come se niente fosse.

 Chiama il consorte con voce rilassata: come va? Bè bene, se consideri che ho le contrazioni ogni quattro minuti, verresti a casa magari? Arriva, io son sul letto a cazzeggiar un po' su fb con le amiche, tanto per distrarmi. Misuriam con il cronometro: 3 minuti tra una contrazione e l'altra. Decidiam di mangiar una pasta veloci (che al corso hanno tanto raccomandato di mangiare) e finalmente chiamiam l'ospedale che dice di andar a farmi vedere.

Ovviamente nevica, proprio come nella mia fantasia me l'immaginavo. Arrivo e un'ostetrica mi fa il monitoraggio, mi dice che è tutto ok,  a parte la pressione un po' bassa, che son dilatata 3 cm e mi chiede se ho mangiato e se voglio restare o andar ancora a casa. Dico che non ne ho la minima idea, che è lei l'esperta, non potrebbe darmi un suggerimento? Vabbè, decidiam di andar a farci un giro in giardino (sì, col gelo e sotto la neve, saranno le 21 circa), durante la passeggiata tra una contrazione e l'altra (ormai sempre più fortine) decidiam finalmente il nome: e Leonardo sia! Torniam sù diciam all'ostetrica che se non ha nulla in contrario andremmo un paio d'ore  a casa (a guardarci Annozero, ma questo l'omettiamo, ovviamente!). Lei ci dice: ma siete pazzi? Ho guardato meglio il tracciato, hai contrazioni ogni due minuti, ma dove vuoi andare??? E gliel'avevo detto io! Mica mentivo eh?? è lei che me l'ha chiesto!

Comunque, ci fa accomodare in questa stanzetta carinissima, con lettino, divanetto e bagno rpivato. Non che me la goda molto, perche da lì a cinque minuti le contrazioni si fanno davvero insopportabili. Intanto cambia il turno, arriva la mia ostetrica, una ragazza tedesca, giovane e minuta, molto dolce e anche brava: ha fatto tutto da sola, e non c'era nessun altro in tutto il reparto! Mi chiede se voglio far un bagno in questa vasca stupenda con oli rilassanti e quant'altro, mi rilasso (per quel che si può) due minuti due ma poi mi si rompon le acque e da lì i dolori son davvero insostenibili e senza tregua, quindi mi rivesto (si fa per dire, ho un bel camice!!) e vado in sala parto! Provo mille posizioni, son stanca e mi sembra davvero di non farcela più, però lei mi dice che son già a 8 cm (leggi: niente epidurale cocca, tra poco ci siamo!), mi incita - e con lei Mr Coppola, che non  perde mai la calma- , mi ripete che ce la faccio (e io dico no, mo, e poi no: ich schaffe es nicht!! Credo nel delirio di aver chiesto anche se potevo far almeno una pausa), mi dicon di non spingere, ma davvero mi sembra impossibile, Leonardo dimostra da subito il caratterino che ha e spinge come un pazzo! Finalmente mi permetton di sedermi sullo sgabello per il parto e spingere. Nel frattempo arriva il mio ginecologo, addormentatissimo, che si ascolta il CD che avevo preparato per il travaglio (ma l'unico che se l'è ascoltata è stato lui!! Tipo: bella questa canzone -il mio ginecologo parla italiano- è Paolo Conte?? ehh?!!? Uff, pant, azz, come? Un attimo, che non sento...Ah, no, è Fossati!) e ogni tanto mi porge un bicchier d'acqua! Comunque in non troppe spinte Leopard è finalmente fuori. A metà credo davvero di non farcela, mi dicono: ma nooo, si vedon già i capelli, ne ha tantissimi (in tedesco) !!! Ed io: ma cosa m'importa dei capelli, fatelo uscireeeee!!! Comunque: è lì. Non mi sembra vero. Mi immaginavo un esserino piccolo piccolo.  E invece la prima cosa che esclamo è: ma è grande! Ed è bellissimo!!

Me lo metton subito sulla pancia, mentre mi dicon di spinger ancora per espellere la placenta, ma ormai non capisco più nulla, continuo a guardarlo inebetita e dire: è bellissimo, no?? Lo controllano velocemente mentre il medico mi ricuce (e male, ma questo è un altro, triste, capitolo) e poi me lo rimetton al seno e ci lascian tutti e tre un po' sdraiati insieme sul lettino. E io mi chiedo come si può passar in così poco tempo da uno stato di dolore e semidisperazione all'estasi pura. Poi rompon l'incanto, mi fanno alzare (ma non ce la faccio, son troppo debole e perdo davvero troppo sangue) e mi portan in stanza. Caccian il povero papà, mentre mi lascian con Leopard nel letto. Son già le cinque del mattino, a breve albeggerà. Leonardo dorme, io lo guardo, lo annuso, lo tocco e non mi sembra vero. Son sopraffatta dalla mervaglia e non riesco a chiudere occhio. È già mattino, la luce bianca carica di neve entra dalla finestra. È una mattina magica, la neve copre tutti i rumori e rende tutto ovattato e dolce. Arrivan con un enorme vassoio pieno di cose squisite per la colazione. Il mio stomaco finalmente dopo nove mesi si è riaperto e io assaporo tutto e penso: è la nostra prima colazione insieme, ed è perfetta!

14 commenti:

Filippo M. ha detto...

Ma che bello. Mi hai veramente commosso!

sorelluce ha detto...

Commosso, son contenta! Addirittura immedesimato (come hai detto di là)...vuol dire solo una cosa....

Alessandra à Paris ha detto...

Dopo la risata fragorosa al "Zhhhhhhhhhh" di tuo marito, ho iniziato a piangere come una fontana. Tutta la tastiera fradicia.
Bellissimo il tuo piccolo racconto. Bellissima la forza che le donne hanno dentro.
Brava tu, bravo Leo e bravo anche il papà dai (quella del "ti lascio l'auto" é da film...ma pare che i nostri ragazzi siano tutti uguali, consoliamoci)
Un abbraccio

sorelluce ha detto...

Ale, il fatto è che non è un film, son davvero così! E credo che il mio non abbia nemmeno capito fino in fondo quanto male facesse..Ma vabbè, almeno non ha perso la testa, non si è fatto prender dall'ansia o cose così..che è giÀ un bell'aiuto!

Alessandra à Paris ha detto...

Sono davvero davvero cosi (l'ultima che ho sentito é un'amica a letto perché ha un forte rischio di distacco di placenta e il lui...propone di andare a ballare...)

Come ti ho scritto, viva la forza delle donne. E che bel neonato che hai fatto! Brava!

simmy ha detto...

Bellissimo Vale! Hai espresso benissimo quello che hai provato/vissuto, stupendo. Pensa che il mio di marito, quando dovevo partorire a Baden il mio Filippo e non sapevamo come e quando sarebbe successo, nel senso che magari non arrivavo alla data del cesareo, gli ho chiesto "nel caso in cui mi si rompano le acque e devo correre in ospedale in piena notte come facciamo con Ginevra" - risposta - "Chiamiamo un'ambulanza e io sto a casa con lei!" WOW IDEONA! No comment :(

Creazioniedintorni ha detto...

Brava , bel racconto e bellissima foto! Un pupone!
Buffo come col senno di poi ti accorgi di quante stupidaggini succedono no? Le contrazioni a 3 minuti di distanza e ti chiedono se vuoi tornare a casa?!
Il marito che ti chiede della macchina?!
Una passeggiatina al freddo e al gelo col rischio di scodellare un pupetto al metro successivo?!
Partorire in tedesco?! Questa sì, l'ho fatto a metà per due volte a Bolzano ;-)

Selena ha detto...

bellissimo. e poi gli uomini, davvero, le domande "stupide" che son capaci di fare...beh, dai, il mio parto meglio che lo dimentichi, che altrimenti se ne voglio un'altro (dubito...ma non si sa mai) con quel ricordo non lo farei neanche a pagamento :))) e poi il tuo leopard é troppo bello!!!

sorelluce ha detto...

@Simmy: appunto, dicevamo: son tutti uguali! Grazie, quello che ho provato ancora non riesco a dirlo, e forse è impossibile da descrivere fino in fondo (e sadico nei confronti di chi non ha ancora figli), ma almeno è quello che ho vissuto e che ricordo!

sorelluce ha detto...

@Helga: bè almeno qui gli insulti che gli spedisci in italiano non li capiscono (o fanno finta di non capirli quantomeno!)... Sì tante piccole sciocchezze, ma anche un paio di errori grossolani secondo me, di cui porto ancora le conseguenze, ma vabbè...

sorelluce ha detto...

@Selena: io credo che la natura operi per addolcire e smorzare i ricordi di un evento traumatico e terrifico come il parto, che, nonostante i mille luoghi comuni, di romantico non ha nulla. è l'esperienza forse più animalesca e grandiosa della vita di una donna son convinta, e a parte poche eccezioni, nessuna vorrebbe riviverla!

Anonimo ha detto...

Ciao, gestisco un blog 'Anime nomadi' in cui intervisto donne che vivono all'estero. Volevo proporre anche a te un'intervista, se vuoi scrivimi a animenomadi@gmail.com

sorelluce ha detto...

@Anime: volentieri, ti scrivo!

Calendamaia ha detto...

Ciao Sorelluce

ti ho pedinata da GenitoriCrescono :-)
Sono una neomamma che ha iniziato a raccogliere racconti di parto, con l'idea di invogliare qualche neomamma che desidera 'liberarsi' di un ricordo a mandare un messaggio nella bottiglia. Mi permetti di copiare il tuo racconto? A presto :)

CalendaMaia