22 aprile 2009

La Svizzera che non ti aspetti


Il sole fa nuovamente capolino su Basel, e con lui il mio buonumore da animale metereopatico, complice il fatto che abito quasi attaccata al Reno e l'idea di pranzare a piedi nudi lungo il fiume mi riempie di gioia allo stato puro!

Mi dirigo festante verso il fiume, appuntamento col marito, ormai al secolo Mr Coppola (anche se causa primavera più che incipiente ha temporaneamente dismesso il suo adorato copricapo made in London). Il giorno è perfetto per un pic-nic, dunque ho preparato dei tramezzini e mi son dotata di beveraggi e frutta, mi mancherebbero giusto un'allegra gonnellina a pois e dei palloncini colorati al polso per completare il quadretto bucolico!

Mangiamo su una spiaggetta di sassi, piede nudo, occhiale da sole, i vestiti che scivolano via man mano per goderci il caldo, il fiume che ci regala uno sottofondo perfetto: se chiudo gli occhi posso davvero credere di essere sul mio adorato mediterraneo.

Qui lo dico e qui lo nego, ma davvero se il tempo fosse sempre (o almeno spesso) tanto clemente, ci penserei seriamente a non tentar la fuga ogni 3 settimane e a stabilirmici davvero. Tanto ho deciso, ormai son una fan appassionata della decrescita, anzi, dell'austerità gioiosa (un altro giorno mi soffermerò su questo fantastico concetto), e cosa c'è di meglio che abbandonar per un po' le preoccupazioni per la mancanza di lavoro e la sua ricerca ossessiva e concedersi una sana lettura a bordo Reno? Quindi: ciao, ciao amore mio, buon lavoro! Io resto qui ancora un po' a godermela!

Non passan cinque minuti, che si siede a 2 metri da me un vichingo di mezz'età e in 2 nanonsecondi rimane con solo un filo interdentale tra le natiche a leggersi una non meglio specificata cartellina Work. Poco male, mi piace questo lato anticonformista che sfoggia ogni tanto la Svizzera. E poi sempre meglio dei 2 ultrasettantenni in carne (e sempre ignudi) che avevo dribblato all'andata, mettendomi al riparo da una vista non troppo gradevole, soprattutto in pausa pranzo!
Ma -deve'sser l'orario- quasi in contemporanea arrivan un sessantenne rubicondo e un ragazzotto di bell'aspetto e non faccio in tempo a finir la pagina che tutti e due rimangon in costume adamitico.
Il mio spazio vitale ormai è notevolmente ridotto, e soprattutto io, che mi sentivo così libera in canotta e reggiseno, pantaloni arrotolati sopra al ginocchio e piedi nudi (siam sempre in Aprile, in fondo!), mi sento decisamente fuori posto: son l'unica donna ,e per di più vestita, nell'arco di un bel po' di metri.. (ah, fa eccezione una sciura appollaiata su un seggiolino nella spiaggetta attigua, che comunque è molto più svestita di me..anche se potrebbe esser mia nonna!).

E sì che nella coppia son sempre stata io quella un po' alternativa, la più libertaria, quella che dai amore facciam il bagno nudi, ma che ti frega se sto in topless, ma che noia 'sti italiani bacchettoni, liberiamoci da sciocchi schemi mentali!! Ecco, lo ammetto (e un po' me ne vergogno): ho resistito un capitolo e mezzo scarso. Poi mi son rinfilata calze, scarpe e maglietta (a maniche lunghe) e viiiiaaa, pure con lo sguardo basso.

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